Bilancio di sostenibilità: da obbligo normativo a leva di valore per le aziende.

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Le norme europee prevedono che, solo In Italia, questo processo di "trasparenza" coinvolgerà circa 6.000 imprese già nel 2025, e molte di più nei due anni successivi. Ma si tratta solo di un nuovo obbligo o di un'opportunità di comunicazione?

Obbligo bilancio di sostenibilità: inizia il cambiamento per le aziende

Il Bilancio di Sostenibilità, o rapporto ESG (Environmental, Social, Governance), è ormai un pilastro imprescindibile per le aziende moderne. Si tratta di un documento normativo e strategico che obbliga le imprese a rendicontare le proprie performance soffermandosi su tre dimensioni fondamentali: ambientale, sociale e di governance.

Questi dati devono essere redatti secondo standard riconosciuti, come i GRI (Global Reporting Initiative) e i più recenti ESRS (European Sustainability Reporting Standards) elaborati da EFRAG per uniformare il panorama europeo della rendicontazione di sostenibilità

Il quadro normativo: CSRD ed estensione del perimetro

A livello europeo, la Direttiva CSRD 2022/2464 ha esteso significativamente l’ambito di applicazione del bilancio obbligatorio. Nel 2025 diventerà vincolante per:

  • Enti di interesse pubblico (banche, assicurazioni, ecc.);

  • Società quotate con almeno 500 dipendenti e ricavi netti superiori a 40 milioni di euro o attivo di bilancio oltre 20 milioni.

Le scadenze successive prevedono:

  • 2026, per aziende medie con >250 addetti o >40 MEUR di fatturato o >20 MEUR di totale attivo;

  • 2027, per PMI quotate che soddisfino almeno due tra i seguenti parametri: 50 addetti, 8 MEUR di fatturato, 4 MEUR di attivo.

In Italia, queste novità coinvolgeranno circa 6.000 imprese già nel 2025 e circa 50.000 a livello europeo.

Contenuti e standard del bilancio

Il bilancio ESG analizza:

  • Impatto ambientale: consumi energetici, emissioni CO₂, uso delle risorse, efficienza idrica;

  • Dimensione sociale: diritti umani, sicurezza sul lavoro, parità di opportunità, benessere interno;

  • Governance: politiche di equità salariale, codici etici, gestione dei fornitori .

Per garantire comparabilità e trasparenza, le imprese adottano standard GRI e ESRS. Questi ultimi, previsti dalla CSRD, sono destinati a diventare obbligatori nel contesto europeo.

Iter operativo per la redazione

Per predisporre un bilancio efficace occorre:

  • Identificare i temi materiali (doppia materialità: impatti e rischi che derivano dall’esterno e quelli generati internamente);

  • Raccogliere dati quantitativi e qualitativi organizzati in KPI;

  • Confrontare i risultati con altri soggetti del settore;

  • Comporre un documento trasparente e accessibile, corredato da logiche, KPI e riferimenti agli standard adottati.

Vantaggi e opportunità

Il bilancio ESG non è solo un obbligo. Le imprese che investono in sostenibilità raccolgono numerosi benefici:

  • Trasparenza e credibilità: rafforzano la fiducia di stakeholder e investitori ;

  • Gestione del rischio: individuano e monitorano le criticità, rafforzando la capacità di risposta strategica ;

  • Accesso al credito e condizioni vantaggiose: molti investitori e banche privilegiano le imprese con rendicontazione ESG adeguata ;

  • Efficienza operativa: misurare consumi e sprechi favorisce ottimizzazioni ambientali ed economiche ;

  • Talenti e reputazione: una forte identità ESG attira e fidelizza personale qualificato;

  • Riconoscimento del mercato: i consumatori privilegiando brand sostenibili migliorano la reputazione aziendale.

Conclusioni

L’obbligo del bilancio di sostenibilità – introdotto con la CSRD e i nuovi ESRS – rappresenta un’innovazione legislativa e culturale profonda. L’obbligo ha una valenza triplice:

  • Normativa: estende al 2027 il perimetro di rendicontazione;

  • Strategica: dati ESG diventano elemento portante delle decisioni aziendali;

  • Competitiva: pratiche trasparenti premiano reputazione, investimenti e accesso al mercato.

Applicare correttamente standard GRI e ESRS, coinvolgere le funzioni aziendali, digitalizzare la raccolta e pianificare interventi ESG, costituisce un investimento che restituisce valore non solo economico, ma soprattutto reputazionale e di sostenibilità nel lungo termine.

In particolare, per le PMI, strumenti integrati e check-list strutturate rappresentano leve fondamentali per tradurre la normativa in opportunità concreta. Il bilancio di sostenibilità, infatti, non è soltanto un adempimento, ma un catalizzatore per una gestione aziendale più responsabile, resiliente e orientata al futuro.

Il supporto di Perspect: strategia e branding per la sostenibilità

In questo scenario in continua evoluzione, Perspect, società specializzata in business strategy e branding aziendale, rappresenta un partner di valore per accompagnare le imprese nel percorso verso la sostenibilità. La redazione di un bilancio ESG, infatti, non è solo un adempimento tecnico, ma un potente strumento di posizionamento strategico e reputazionale.

Perspect affianca le aziende in tutte le fasi del processo: dall’analisi di materialità alla definizione degli obiettivi ESG, dalla strutturazione dei KPI alla redazione conforme agli standard GRI e ESRS, fino alla valorizzazione narrativa e visiva del bilancio. In particolare, integra la comunicazione strategica con una visione orientata al brand, garantendo che i risultati di sostenibilità non siano solo documentati, ma anche compresi, riconosciuti e apprezzati da stakeholder interni ed esterni.

Grazie a un approccio multidisciplinare che unisce consulenza strategica, design, storytelling e data visualization, Perspect consente alle imprese di trasformare il bilancio di sostenibilità in un elemento distintivo, allineato con l’identità aziendale e capace di generare valore nel tempo.

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