Obbligo bilancio di sostenibilità: inizia il cambiamento per le aziende
AGGIORNAMENTO APRILE 2025
Proroga dei termini per la rendicontazione di sostenibilità e la due diligence delle imprese
Il 16 aprile 2025 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea la Direttiva (UE) 2025/794, che introduce una proroga per l’applicazione degli obblighi relativi alla rendicontazione di sostenibilità (CSRD) e alla due diligence delle imprese in materia di sostenibilità (CSDDD). Questa direttiva modifica le precedenti Direttive (UE) 2022/2464 e (UE) 2024/1760, rinviando i termini di adempimento per le imprese coinvolte.
Contesto e Obiettivi
La proroga si inserisce nel piano europeo di semplificazione normativa e riduzione degli oneri amministrativi annunciato dalla Commissione l’11 febbraio 2025 con la comunicazione “Un’Europa più semplice e più rapida”.
L’intento è offrire alle imprese tempi adeguati per adattarsi pienamente alle nuove normative ambientali, sociali e di governance, garantendo una transizione graduale e proporzionata.
Il rinvio tiene conto delle difficoltà operative riscontrate nella fase iniziale di applicazione delle regole ESG e dei tempi tecnici necessari agli Stati membri per recepirle.
Modifiche alla CSRD
La CSRD stabilisce obblighi di rendicontazione secondo i nuovi standard europei (ESRS) e amplia progressivamente le categorie di imprese interessate.
Le principali modifiche introdotte dalla Direttiva (UE) 2025/794 riguardano lo slittamento di due anni dei termini di applicazione:
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Grandi imprese (non enti di interesse pubblico) e capogruppo di grandi gruppi: l’obbligo di redigere il bilancio di sostenibilità scatterà per gli esercizi a partire dal 1° gennaio 2027 (prima era dal 2025). La prima pubblicazione avverrà quindi nel 2028.
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PMI quotate (escluse le microimprese): l’obbligo decorre dagli esercizi a partire dal 1° gennaio 2028 (invece che dal 2026). La prima rendicontazione avverrà nel 2029.
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Rimane invariata la scadenza per le grandi imprese di interesse pubblico con più di 500 dipendenti: resta l’obbligo per gli esercizi avviati dal 1° gennaio 2024.
In futuro potrebbe essere aggiornata anche la definizione di “grande impresa”, con l’eventuale innalzamento della soglia minima a oltre 1.000 dipendenti.
Il rinvio vuole evitare che le imprese anticipino l’adozione di misure non ancora obbligatorie, rischiando di sostenere costi e sforzi organizzativi inutili.
Modifiche alla CSDDD
Anche l’entrata in vigore della Direttiva sulla due diligence di sostenibilità (CSDDD) viene posticipata:
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Dal 26 luglio 2028: obbligo per le società UE con più di 3.000 dipendenti e fatturato superiore a 900 milioni di euro e per le società extra-UE con fatturato UE superiore a 900 milioni di euro.
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Dal 26 luglio 2029: obbligo esteso a tutte le altre imprese soggette alla direttiva.
Per quanto riguarda la rendicontazione specifica sulla due diligence (art. 16), l’applicazione viene rinviata rispettivamente al 1° gennaio 2029 e al 1° gennaio 2030, in base alla categoria di impresa.
Recepimento della Direttiva
Gli Stati membri dovranno recepire le nuove disposizioni entro il 31 dicembre 2025.
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Il Bilancio di Sostenibilità, o rapporto ESG (Environmental, Social, Governance), è ormai un pilastro imprescindibile per le aziende moderne. Si tratta di un documento normativo e strategico che obbliga le imprese a rendicontare le proprie performance soffermandosi su tre dimensioni fondamentali: ambientale, sociale e di governance.
Questi dati devono essere redatti secondo standard riconosciuti, come i GRI (Global Reporting Initiative) e i più recenti ESRS (European Sustainability Reporting Standards) elaborati da EFRAG per uniformare il panorama europeo della rendicontazione di sostenibilità